Le vie della domotica sono praticamente infinite. Gli usi e le applicazioni delle tecnologie nelle nostre abitazioni sono tutte da scoprire, come dimostra il progetto Training realizzato in Emilia Romagna e che punta con sincero interesse al miglioramento della qualità della vita delle persone diversamente abili anche grazie alla domotizzazione. Per capire come questo sia possibile, andiamo a conoscere le caratteristiche di questo progetto innovativo.

Le caratteristiche del progetto

Training è uno spazio abitativo completamente rinnovato, reso bello e accessibile, perché persone con difficoltà motorie e cognitive possano sperimentare cosa significa abitare in autonomia, non tanto da un punto di vista emotivo/educativo, quanto invece rispetto alla fruizione di ambienti e ausili domestici che consentano l’autonomia o una forte riduzione dell’aiuto e del supporto di terzi. Il servizio è attivo dal mese scorso, preceduto da una serie di incontri con le persone interessate a sperimentarsi in appartamento e alle loro famiglie, se presenti e rilevanti per i progetti individuali.

All'interno comanda la domotica: ogni elemento dell’ambiente è stato infatti scelto per poter essere di stimolo per le persone che saranno lì accompagnate da un terapista occupazionale ad apprendere movimenti, strategie, utilizzi di oggetti un po’ speciali, per favorire la massima autonomia possibile in spazio domestico. Cucina, divani, letti, bagni, tavoli, utensili della cucina, sanitari, la stessa modalità di apertura della porta d’ingresso, i comandi degli elettrodomestici permettono diversi livelli di autonomia e di sperimentazione grazie ad un utilizzo in prima persona. Il senso è proprio quello di poter essere di stimolo prima di un eventuale acquisto. E' sempre utile poter apprendere strategie a cui, di norma, si sopperisce con l’aiuto e la convivenza con i genitori.

L’iniziativa è  stata promossa da Reggio Emilia Città senza barriere in collaborazione con Asl Reggio Emilia e Unioni del Distretto. L’appartamento è reso disponibile dal Comune, che ne è proprietario. Ospiterà in un anno dalle 60 alle 80 persone, offrendo loro una possibilità concreta di acquisire un'autonomia abitativa.

Le parole delle associazioni

Il progetto Training è una casa per sperimentarsi" ha affermato Annalisa Rabitti, presidente di Fcr e coordinatrice di Reggio Emilia città senza barriere. "Per questo lo abbiamo pensato proprio come una casa, e abbiamo voluto che fosse bella, curata ed accogliente. Bella perché la bellezza è un diritto, sopratutto per le persone fragili. Curata ed accogliente perché vogliamo che le persone sentano che a noi interessano, profondamente. Ci interessa come stanno e come si sentono. La bellezza è amore e cura. La bellezza è un valore, fa stare meglio, riempie l’anima, accompagna lo spirito. E proprio nei luoghi della fragilità, Reggio città senza barriere, con il progetto B, vuole portare la bellezza, che è un potente mezzo generativo e riabilitativo. La Bellezza dei luoghi di vita, di cura, di lavoro.