Il dipartimento del commercio degli Stati Uniti aggiungerà 28 aziende di pubblica sicurezza cinesi nella lista nera economica.
Ebbene sì, potrebbe quasi sembrare uno scherzo di cattivo gusto! Ma nonostante il difficile rapporto attuale tra Stati Uniti e Cina, questo, alla luce delle nuove informazioni, si è complicato ulteriormente. Infatti, il dipartimento del commercio USA ha deciso di aggiungere 28 uffici e aziende di pubblica sicurezza cinesi ad una lista nera commerciale degli USA sul trattamento dei musulmani Uiguri e di altre minoranze musulmane. Secondo fonti certe, queste imprese, tra cui Hikvision, società di videosorveglianza, avrebbero violato delle leggi sui diritti umani. E inoltre, avrebbero usato in modo illegale dei sistemi di videosorveglianza ad alta tecnologia contro la minoranza musulmana.
I nuovi nomi della lista nera includono: l'Ufficio di pubblica sicurezza del governo del popolo autonomo della regione autonoma Uigura dello Xinjiang, 19 agenzie subordinate e otto società commerciali tra cui Zhejiang Dahua Technology, IFLYTEK Co, Xiamen Meiya Pico Information Co e Yixin Science e Technology Co.
Tutto questo farebbe pensare ad un pretesto per evitare o rimandare la ripresa dei colloqui commerciali tra i due stati. Ma funzionari americani confermano l'estraneità dei fatti con il nuovo annuncio. Sta di fatto, però, che la notizia non fa bene né ai rapporti economici che legano i due paesi né alla Cina stessa. Ma facciamo un passo indietro e vediamo come siamo arrivati a questo punto.
Cina contro la minoranza musulmana degli Uiguri: un video la inchioda!
Che la Cina sia contro le minoranze etniche dei musulmani non è una novità. Ma che addirittura li perseguitasse e maltrattasse da anni non tutti ne erano a conoscenza. In realtà, da dei documenti ufficiali delle autorità cinesi, di cui è in possesso l'International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ), tra cui la Bbc, si scopre come nella regione dello Xinjiang centinaia di migliaia di Uiguri siano detenuti e sottoposti a livelli di vita disumani.
Il governo cinese fornisce istruzioni precise su come gestire i campi e su come devono essere le prigioni. Ovvero di massima sicurezza, con una rigida disciplina, punizioni e divieto di fuga, dove la vita dei detenuti deve essere monitorata continuamente. Secondo la Bbc, inoltre, i detenuti musulmani sarebbero incarcerati senza un processo adeguato.
Questa «fake news», come la definisce l'ambasciatore cinese del Regno Unito Liu Xiaoming, viene ulteriormente confermata da un video, a dir poco inquietante, che mostra centinaia di persone bendate e con le mani legate e circondate da poliziotti cinesi.
Il problema, oltre alla disumana persecuzione a cui sono sottoposte queste minoranze musulmane, è che lo Xinjang risulta essere uno dei luoghi più videosorvegliati al mondo: infatti, il governo cinese utilizza sistemi di videosorveglianza altamente sofisticati e tecnologici come il riconoscimento facciale per controllare la situazione nei campi e "verificare" se i detenuti lavorano adeguatamente. Al contrario, proprio Pechino afferma che i campi sono campi di rieducazione per i detenuti. A quanto pare, però, non sembra proprio!